PAPPAGALLO

(((SERIE GRÁFICA 7 DE 8))) MAN07 - MANAGUA (NICARAGUA), 23/05/07.- Fotografía tomada este 22 de mayo de 2007 de una Lapa Roja (Ara macao), en el Zoológico Nacional de Managua. La Organización de las Naciones Unidas (ONU), ha alertado que en la actualidad se vive lo que se considera la mayor oleada de extinciones de diversas especies desde que desaparecieron los dinosaurios. EFE/Mario López NICARAGUA - BIODIVERSIDAD

Gli Psittaciformi (Psittaciformes Wagler, 1830) sono un ordine di uccelli neorniti comprendente numerose specie di animali noti col nome comune di pappagalli.

L’etimologia del termine pappagallo è incerta; Battisti e Alessio lo fanno derivare dall’italiano settentrionale papagà, a sua volta dalprovenzale papagai (origine anche del francese antico papegai, dell’antico tedesco papegân, tedesco moderno Papagei, medio inglese papegai, inglese moderno popinjay); la parola provenzale sarebbe derivata dal greco bizantino παπαγᾶς papagâs, a sua volta dall’arabo babbaġā (forse da avvicinare al latino gaius o gallus) Devoto propone un incrocio di papagâs e dell’italiano gallo[3];Pianigiani propone una derivazione dal turco papagan, da confrontare con babbaġā, col persiano bapgâ e il malese bayan, di origineonomatopeica, con una terminazione influenzata paretimologicamente da gallus; alternativamente dal francese antico pape “papa” egay (francese moderno geai) “gazza” o “gallo”, da cui deriverebbe la forma inglese medievale papingay, per via della somiglianza del variopinto piumaggio con i paramenti liturgici.

Con tre famiglie l’ordine è ben diffuso e rappresentato nelle aree tropicali e subtropicali della maggior parte del Pianeta: in particolare, picchi di biodiversità vengono raggiunti in America Meridionale ed Australasia. Alcune specie sono native delle aree temperate dell’emisfero australe (come la Terra del Fuoco o la Nuova Zelanda), ed il parrocchetto della Carolina come intuibile dal nome era diffuso prima dell’estinzione negli Stati Uniti centro-orientali: altre specie (come il parrocchetto alessandrino ed il parrocchetto monaco) sono stati introdotti intenzionalmente o accidentalmente in aree temperate (fra cui anche l’Italia) e vi hanno impiantato popolazioni stabili.

Nel proprio areale, difficilmente i pappagalli sono al 100% sedentari o migratori: generalmente essi tendono a spostarsi stagionalmente secondo percorsi irregolari e ancora poco studiati, in quanto questi animali si dimostrano molto timidi e grazie al forte becco riescono a liberarsi di qualsiasi anello o supporto gli venga messo per tracciarne gli spostamenti. Si tratta di uccelli dalle dimensioni molto varie nell’ambito dell’ordine: in generale, gli strigopidi ed i cacatuidi hanno sempre dimensioni piuttosto grandi (colkakapo che raggiunge i 4 kg di peso, il che lo rende il pappagallo più pesante vivente), mentre gli psittacidi mostrano un range di dimensioni estremamente variabile, che va dai 10 cm scarsi del pappagallo pigmeo al metro di lunghezza dell’ara giacinto.

PICCHIO

picchio-rosso

I Picidi (Picidae Vigors, 1825) sono una famiglia di uccelli dell’ordine dei Piciformi, comprendente oltre duecento specie in 30 generi.

I picidi sono ben conosciuti per la loro tecnica di martellare con il becco il tronco degli alberi, sia per alimentarsi con larve di insetti che per creare cavità dove nidificare. Il martellamento ha anche una funzione territoriale, per segnalare la propria presenza a possibili rivali.

PETTIROSSO

Pettirosso ( Erithacus rubecula ) 1

Il pettirosso (Erithacus rubecula (Linnaeus, 1758)) è un piccolo uccello passeriforme della famiglia dei Muscicapidae, in passato classificato come facente parte della famiglia dei Turdidae.È l’unica specie nota del genere Erithacus.

Il pettirosso è un piccolo uccello canoro europeo molto comune.

È insettivoro e si alimenta generalmente a terra anche se non rifiuta insetti in volo. Pur avendo dimensioni ridotte è conosciuto per il suo comportamento spavaldo. Gli adulti hanno il petto e la fronte colorati di arancio. Il resto del piumaggio è di colore bruno oliva e il ventre bianco sporco. Ai giovani manca la colorazione arancione e sono fortemente macchiettati. Il comportamento è confidente verso l’uomo ed ha abitudini vivaci note a tutti. Spesso quando si lavora in giardino e si rigira la terra il pettirosso si avvicina molto all’uomo per ricercare vermi o insetti venuti alla luce, in inverno non rifiutano grasso e semi anche se non è la loro alimentazione base È presente in Italia d’inverno nelle zone di bassa quota e svernante regolare ad alte quote, migratore a breve raggio, territoriale anche durante lo svernamento.

Il pettirosso si nutre in aperta campagna nel sottobosco. Il suo regime alimentare è composto soprattutto da Invertebrati che vivono nel suolo (insetti, coleotteri, lumache, vermi e ragni). Durante l’autunno e fino alla primavera consuma anche molte bacche e frutti piccoli. La sua tecnica per procacciare il cibo è ben adattata alla vegetazione densa e agli spazi aperti che si trovano sia nel sottobosco sia nei giardini. Accovacciato su un ramo basso osserva l’ambiente vicino e quando individua una preda vola giù e l’afferra per poi accovacciarsi di nuovo. Può anche saltellare sul terreno, fermandosi qua e là per individuare una preda. Nella foresta l’uccello spesso approfitta dal fatto che altri animali (cinghiali, cervi o fagiani) disturbano gli insetti o altri animali nel sottosuolo. Forse per questo motivo è sempre molto interessato a seguire una persona intenta a zappare la terra. Si sono anche osservati dei pettirossi che seguivano una talpa, intenta a scavare la galleria, per catturare i vermi. Nella stagione invernale hanno bisogno di grassi per superare meglio il freddo, quindi per chi dovesse avere questi inquilini nel giardino di casa o sui balconi, può mettere tranquillamente biscottini tritati o anche pezzettini di pandoro, ne vanno molto ghiotti.

GABBIANO

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I gabbiani (Larinae Rafinesque, 1815) sono una sottofamiglia di uccelli di mare laridi dell’ordine dei Caradriiformi. Il genere principale di questa sottofamiglia è Larus. Pur essendo uccelli di mare, diverse colonie vivono su grandi laghi (p.es. il lago di Garda) o si cibano nell’entroterra.

I gabbiani sono uccelli di taglia medio-grande, con dimensioni che vanno dai 29 cm di lunghezza e 120 g di peso della piccola gabbianella, ai 75 cm di lunghezza e 1,75–2 kg di peso del grande mugnaiaccio. Il becco è lungo e robusto e le zampe palmate.

Le ali sono solitamente di colore bianco, grigio o nero e nei giovani anche marrone. A seconda della specie i giovani impiegano da due a quattro anni prima di raggiungere la livrea d’adulto. In questa fase cambiano sia i colori delle penne che quelli del becco, delle zampe e degli occhi.

Alcune specie cambiano il colore del piumaggio a seconda della stagione, ma non c’è differenziazione di piumaggio tra i sessi.

UCCELLI MIGRATORI

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Gli uccelli migratori sono quei volatili che compiono migrazioni nei vari periodi dell’anno.

In genere ne compiono due annuali: una che fanno subito dopo lo svezzamento, insieme ai genitori, verso regioni a clima più mite e con quantità e qualità di cibo migliore; e una facendo la rotta inversa, verso le regioni in cui sono nati, che per il periodo della riproduzione hanno un clima più fresco e una quantità di cibo superiore, così da consentire una più facile gestione della crescita dei piccoli.